La quarta generazione di Echo Dot resta il bestseller
La parola d’ordine, come sempre quando si parla dei dispositivi Echo dot, è smart home, perché l’obiettivo è implementare un ecosistema casalingo in grado di gestire l’ambiente domestico tramite i comandi vocali impartiti ad Alexa, l’assistente virtuale di casa Amazon.
Usa la tua voce per chiedere di ascoltare un brano, un artista o un genere da Amazon Music, Apple Music, Spotify, Deezer e altri servizi. E con Musica multistanza puoi ascoltare in tutta la casa musica, stazioni radio, podcast e contenuti Audible da più dispositivi Echo compatibili in varie stanze.
Grazie ad Alexa possiamo impartire comandi vocali per avere informazioni ed eseguire tantissime azioni: avviare brani da Amazon Music, Apple Music, Spotify o Deezer, ascoltare stazioni radio, podcast e audiolibri, richiedere le previsioni meteo, ascoltare le ultime notizie, avviare un timer, creare promemoria, controllare gli appuntamenti del giorno, richiedere qualsiasi informazione o curiosità (Alexa si appoggia anche su Wikipedia) e tanto altro.
Ci sono poi Skill di terze parti, molte delle quali disponibili gratuitamente: potremo installare skill per avere informazioni aggiornate sul calcio, scoprire il palinsesto TV o farci leggere una ricetta. Troverete centinaia di alternative, compreso qualche giochino simpatico da fare anche in compagnia.
Con Alexa puoi anche impostare sveglie oltre che utilizzare Echo dot per controllare i dispositivi della casa compatibili con la piattaforma. Semplicemente con un comando vocale possiamo controllare luci, serrature, apparecchi domestici e tanto altro, ma Echo Dot non può fare da Hub e non integra il supporto alla tecnologia Zigbee.
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La striscia LED che mostra lo stato dello smart speaker (inattivo=spento, in ascolto=blu/azzurro, microfono disattivato=rosso, pairing=arancione) è stata posta alla base della calotta sferica e sfrutta il piano su cui è appoggiata per riflettere la luce.
Ci sono dei miglioramenti rispetto alla generazione precedente, il cui suono era davvero mediocre. Sappiate però che anche Echo dot non potrà mai essere lo speaker “musicale” principale della vostra casa, ma questo lo sa anche Amazon.
Questi due modelli sono infatti pensati per essere utilizzati sul comodino della camera da letto, o magari in bagno come speaker per ascoltare un po’ di musica o un podcast mentre siamo sotto la doccia. Per il salone, pensate seriamente all’opzione Echo o Echo Studio.
Sull’estremità superiore dei nuovi Echo dot si ritrovano anche i 4 pulsanti che permettono di regolare il volume, evocare Alexa e disattivare il microfono (quest’ultima opzione illumina di rosso l’area sottostante al pulsante, un effetto piacevole alla vista). I pulsanti sono in rilievo, il che è ottimo per sfruttarli anche in condizioni di scarsa luminosità, come potrebbe accadere ad esempio per gestire un Echo messo sul comodino senza dover necessariamente accendere la luce.
Se ne userete almeno due nella stessa stanza, gli Echo dot possono poi essere configurati tramite app per ottenere un effetto stereo, selezionando canale destro e canale sinistro per un’esperienza avvolgente; è anche possibile impostare la riproduzione su “Ovunque”, per sentire la stessa musica all’unisono su tutti i dispositivi (e in tutte le stanze, se li avrete distribuiti in giro per la casa).
C’è stato anche un occhio di riguardo per l’ambiente: oltre ai materiali riciclati, Echo ha un Low Power Mode che permette di risparmiare energia durante i periodi di inattività, ed entro la fine del 2020 sarà implementato nell’app un pannello di controllo energetico che permetterà di monitorare l’energia consumata dai dispositivi della smart home.